Come educare i figli alla finanza – Educare i figli alla comprensione del valore del denaro rientra tra i compiti principali di un genitore. Riuscire in questo scopo permette di far crescere i ragazzi in maniera più responsabile. Da tempo ci si interroga su quale sia il modo migliore per trasmettere questo concetto. Per questo motivo vedremo insieme come comportarci e come educare i figli alla finanza.
Far comprendere il valore del denaro ai ragazzi: il compito del genitore
Il compito del genitore è quello d’impartire delle linee guida, in modo da permettere al bambino di apprendere con consapevolezza il valore dei soldi e imparare a gestirli nel migliori dei modi. Un buon consiglio in tal senso è quello d’iniziare con una paghetta. Verso i sei anni questa è una delle prime tappe che il genitore dovrà seguire per far in modo di sviluppare la capacità di risparmio fin dalla tenera età.
Si può iniziare magari con dei piccoli importi, che andranno mano a mano a salire con il passare degli anni. La cifra andrebbe concordata con il proprio figlio, e lo stesso discorso è naturalmente valido anche per il modo in cui verranno spesi i soldi. Vogliamo ricordare infatti, che l’unico modo per conoscere il valore del denaro è quello di averlo a disposizione.
Le linee guida per educare i figli alla finanza: i passi da seguire
Come anticipato, è di fondamentale importanza iniziare con una paghetta fin dai primi anni di vita. Con il passare del tempo diventa altrettanto importante parlare di economia domestica, con la finalità di far entrare i nostri figli a contatto con le diverse spese di casa, dunque di prenderne consapevolezza. Questo permetterà loro di acquisire il concetto di risparmio.
Crescendo inoltre, è altrettanto importante creare programmi specifici per gli adolescenti. Per trovare supporto in questo compito, è possibile rivolgersi al web, colmo di consigli appositi. Anche i più piccoli in un mondo digitalizzato come il nostro devono poter captare insegnamenti dalla rete, possibilmente attraverso appositi account gestiti e controllati dai genitori. Infine, ma non da ultimo, è necessario dare il buon esempio. Questo perché i ragazzi non apprendono solamente dalle parole, ma soprattutto dalle nostre azioni.